Anslow: di che morte muore un giornale inglese
Nei giorni in cui il re si mostra improvvisamente nudo, nessuno meglio di James Alan Anslow – 30 anni spesi tra Sun e News of the World, un figlio appena licenziato dal red top più letto al mondo – può sapere cosa vuol dire essere giornalista alla corte dell’impero di Rupert Murdoch.
Mentre la barca del più prestigioso quotidiano britannico affondava sotto i colpi di un’inchiesta – quella sulle cosiddette “intercettazioni” telefoniche, che di giorno in giorno si arricchisce di particolari inquietanti – i 200 giornalisti che vi lavoravano “sono stati tutti sacrificati per salvare qualche testa, e per assicurarsi la buona riuscita di una scalata finanziaria.”
James Alan Anslow è una vecchia volpe del mestiere, uno di quelli che consumava suole di scarpa a caccia di storie quando ancora il tempio della stampa inglese era la gloriosa Fleet Street. Uno di quelli che è riuscito a conservarsi umile, tornando all’università per studiare giornalismo (prima) e insegnarlo (poi) nonostante trent’anni di onorata carriera e l’essere arrivato, nel 1994, a ricoprire il ruolo di responsabile editoriale del quotidiano in inglese più venduto al mondo.
“Nessuno si aspettava una simile tempesta a News International”, spiega James mentre sorseggia un cappuccino affossato tra i divani di un caffè londinese. Si riferisce all’allargamento dello scandalo agli altri quotidiani della famiglia Murdoch, il Times e il Sun: “Come vedi, i giornali muoiono in questo paese. Non riceviamo finanziamenti pubblici, quindi non possiamo fare altro che vendere copie: la pressione su noi giornalisti per trovare sempre nuove storie è enorme”
James ha tutte le caratteristiche del perfetto giornalista inglese: due dita di pelo sullo stomaco e dotato di un sottile sense of humor, è riservato e allo stesso tempo cinico. Non ha rimorsi di sorta per nessuna delle controverse storie pubblicate dal popolare Sun. “Solo una volta, in trent’anni di carriera, mi sono rifiutato di scrivere una didascalia. Siamo giornalisti, non divinità: non sta a noi avere più senso etico degli altri. Raccontiamo semplicemente delle storie.”
Per spiegarmi cosa sia successo al News of the World, lo storico domenicale del Sun appena chiuso dai Murdoch, James si alza e afferra una copia del tabloid: vuole illustrarmi cosa viva dietro ciascuna di quelle pagine.
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