E invece è stata una gran figata…
Ci siamo stati, e ci siamo divertiti. Un sacco.
Atmosfera gioiosa, casse da migliaia di Kw ad ogni angolo di strada che pompavano musica per le centinaia di persone assiepate ad ogni crocicchio; ballerine e ballerini seminudi che sfilavano gaudenti; rum versato a garganella nelle bocche dei passanti da parte dei venditori di birra abusivi che scorrazzavano coi loro carrelli pieni; poliziotti che scattano foto con l’Iphone e che indicano sulla mappa come raggiungere la festa più vicina; placidi vecchi con pacchi di marijuana da mezzo chilo offerti a palmo di mano; pollo e riso, riso e pollo; case aperte al pubblico che diventano bagni pubblici e ristoranti improvvisati; tanti decibel e ancora più mojiti; sorrisi e calca… tutto bloccato ma ne è valsa la pena metterci due ore a uscire di lì…
Qui sotto qualcuna di quelle facce. Poi mi sono rotto di scattare. Ero stato mandato dal giornale a fare foto di eventuali scontri, ma nessuno mi ha bucato con un coltello. Troppo allarmismo (mea culpa, ma i molti tra i residenti sono scappati davvero, e molti temevano il peggio). Solo una grossa, grassa festa come dio comanda.
Messa via la macchina fotografica – che stava lì a testimoniare della mia malafede – mi sono stappato una birra e ho iniziato a saltare.
London – The one thing it isn’t is dull
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