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Giornata storica (o quasi) per il diritto all’aborto in Argentina

Finalmente ci siamo. L’Argentina oggi potrebbe fare un po’ più di chiarezza nella sua legislazione in tema di aborto punibile e non punibile.

Nel paese, come in larga parte dell’America Latina al di sotto dell’equatore, si tratta di un diritto ancora non riconosciuto per legge. Abortire è illegale a meno che la donna incinta (ma, molto più spesso, la ragazzina) sia stata violentata. Peggio.

Abortire in Argentina è illegale “a meno che la gravidanza provenga da una violazione o da un attentato al pudore commesso ai danni di una donna idiota [disabile] o demente,” come recita il comma 2 dell’articolo 86 del codice penale datato 1921. Oggi, nel merito, si pronuncia la Corte Suprema. 

La legge attuale è infatti poco chiara, arcaica, e dà luogo a differenti interpretazioni personali – a seconda della coscienza del medico. 

Da qui la libertà da parte di alcuni di essi di rifiutare un atto di pietà dovuto perfino a bambine di 11 o 15 anni violentate da parenti e successivamente rimaste incinta (i rischi per la salute della madre, in questo caso, sono lapalissiani).
“Il dialogo fra un giudice e una famiglia povera – quelle incui è probabile che una bambina di 11 anni rimanga incinta – non è un dialogo alla pari. Una parte ha chiaramente un’influenza maggiore sull’altra,” dice l’attivista Marta Alanís, che ho intervistato qui per l’Argentina Independent.

Un medico, per farla semplice, può chiedere che il caso sia giudizializzato e che un tutore della legge decida per lui, qualora non se la senta di procedere con un dovuto aborto non punibile. A seguire, meandri legali e burocratici infiniti, commissioni di esperti e pareri importanti che rendono spesso la vita impossibile alle vittime di violenze e alle loro famiglie.

Così, spesso, accade che un aborto dovuto sia trascinato fuori dal reparto di un ospedale e portato in tribunale, dove le famiglie delle vittime che esercitano la patria podestà sul minore spesso ci rinunciano. Semplicemente, ci rinunciano. Che può fare una famiglia povera quando perfino lo stesso Ministro della Salute della tua provincia (Entre Rios, nel caso della bambina di 11 anni: l’Argentina è un paese a statuto federale) si pronuncia a favore del proseguimento della gravidanza e del diritto alla vita? Nulla.

Semplicemente ritirare la domanda di aborto non punibile e abbassare la testa.

Oggi, forse, la Corte Suprema si pronuncerà su quel comma 2 dell’articolo 86 della legge del 1921. Per evitare che alcuni medici portino il caso fuori dall’ospedale, in un aula di tribunale, aspettando che siano le autorità a decidere sulla salute dei loro pazienti.

In Sud America il 95% degli aborti continua ad essere a rischio, troppo spesso clandestino.
Ma nel frattempo l’Independiente ha sconfitto il Boca in casa in uno spettacolare 5 a 4.

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