Lo spunto del mattino: essere “social-creative”, ogni giorno
You’ve probably felt it for some time, but now the roadmap is becoming clear—companies must build their own media empires. And if they don’t, they risk missing a window of opportunity that provides myriad benefits, whether it’s telling their own stories or becoming more efficient with the media dollars they spend.
[…]It’s all going to come down to this: content, quality, frequency and relevancy. If companies are to become media, they must master the art and science of merging marketing with a real-time news cycle. The content a company produces must be compelling and built for an audience with an itchy “like” finger.
And it’s going to take time. Most companies don’t have full-time editors and newsrooms that work hand-in-hand with their marketing department and partners, but in a few years they might.
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Quando si parla di companies, in questo caso, si accomunano media e agenzie pubblicitarie, redazioni giornalistiche e PR. Il ciclo della notizia, quello che dura 24 ore e poi muore, si fa pubbicità, e la pubblicità – in quattro parole: contenuto, qualità, frequenza, rilevanza – si fa notizia.
Un esempio concreto: l’operazione pubblicitaria lanciata dai promotori di una legge per il matrimonio omosessuale in quattro stati americani (Maine, Maryland, Minnesota, Washington), fatta di contenuto in costante evoluzione, sempre diverso, ogni giorno, fatto per essere viralizzato. Niente più strategie di marketing fisse, ma mobili, cangianti, adattabili alla volubilità social.
Al New York Times, la responsabile di una simile campagna publicitaria, quella dei biscotti Oreo, dice: “Creating content in real time is not easy to do. But we’re happy to see that the content we’re creating has been found very relevant.”
Le sue parole sono supportate dai numeri. Dal 25 giugno al 20 agosto, i ‘likes,’ comments and ‘shares’ della campagna Oreo su Facebook sono cresciuti del 110percento.
The daily ads are “to show the world how relevant this brand is now,” she added, by commenting on “real-time happenings.”
La riflessione da portare a casa, care redazioni e cari dipartimenti di marketing, è la seguente:
“It’s been the best feeling in the business: to see your work make people do something — share it, talk about it.”
Non sottovalutare la potenza del contenuto real-time sempre originale, ogni giorno diverso dal precedente. La battaglia contro i social media si vince imparando a dominarli, non facendosi dominare. Appena torno a casa base, magari ci ragioniamo su assieme. Scusate la fretta.
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