Manuale per viaggiatori solitari
L’altro giorno ho scaricato per pochi centesimi l’ebook di una grande narratrice di storie, Virginia Fiume.
L’ho letto in una sera, tutto d’un fiato, che la collana è pensata proprio per questo, per farmi passare qualche ora in meno col computer e qualche ora in più con me stesso. Piccole perle, senza impegno, ma dalla lettura fresca e agile, “più lunga di un blog e più breve di un libro”.
40k ci consente di spendere una serata intera con il cantastorie digitale che più ci ha stuzzicato. Tutto per noi, senza la frenesia del multitasking e l’affanno di una coda di lettura che prevede altre finestre aperte nel browser.
Manuale per Viaggiatori Solitari è così. E’ un dialogo fra viaggiatori digitali, fresco e agile, spigliato, che mi ha fatto tornare indietro con la mente al mio ultimo viaggio – in Marocco – facendomi al contempo già pregustare quello futuro. E mentre scrivo lo sfoglio di nuovo, con piacere, e consiglio ad un’amica di partire immediatamente, con un volo solo andata, che a quest’età si vive di freschezza e leggerezza.
Il “dio dei viaggiatori” intreccia sempre i fili, in fondo.
E in fondo – e lo si percepisce leggendo – Virginia “è qualcuno che parla la mia stessa lingua, che sente la mancanza dello stesso caffè. Qualcuno il cui viaggio sta solo durando un po’ più del mio.”
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