Petizione per l’arresto di Borghezio? Una boiata pazzesca, dice Evgeny Morozov
Inizio a leggere con entusiasmo questo articolo su uno dei blog del Fatto Quotidiano:
ARRESTATE MARIO BORGHEZIO…
…bene, penso, finalmente qualcuno lo dice! Meglio continuare la lettura.
«Chiediamo a un magistrato di aprire un serio fascicolo contro il criminale Mario Borghezio per le dichiarazioni rilasciate a Radio 24». Non è uno scherzo, non è una provocazione. È un appello pubblicato sul suo blog dallo scrittore Giuliano Compagno e subito sottoscritto da noi del futurista.
[…]
Per questo non possiamo derubricare le parole di Borghezio a una “sparata”. Chi vuole si unisca su Facebook al nostro appello. È il momento – finalmente – dell’intransigenza. È il momento di prendere sul serio i troppi “cattivi maestri” di casa nostra.
Chi vuole si unisca su FACEBOOK al nostro appello? Il momento dell’intransigenza!??! Su FACEBOOK?!?!
Diceva Evgeny Morozov, l’autore di The Net Delusion, che uno dei drammi dei nostri tempi è che le persone pensano che aderire ad una petizione su Facebook conti quanto un atto politico. Basta un click sul bottoncino ‘I like it’ e passa la paura, ci si pulisce la coscienza.
the 1.7 million members of the “Save the Children of Africa” group have, for example, spent several years raising the princely sum of $12,000. The rest is energy wasting in several distractions.
Ben altra cosa è la lotta per un ideale. Per fortuna, Marco Pannella ce lo sta ricordando di recente con il suo sciopero della fame lungo mesi.
E’ un peccato che un articolo cosi pieno di buone intenzioni finisca col proporre come soluzione l’accodarsi ad una mandria di caproni sulla pagina di un social network (senza offesa, ma così è comodo!) Si ricordi piuttosto alla gente che è più nobile, in queste circostanze, scendere in piazza per difendere la dignità di un paese. E per chiedere le dimissioni dall’Italia di tutto ciò che ha contribuito a creare Borghezio.
Attivismo da salotto incluso, quello dal culo pesante e pieno di buone intenzioni.
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