L’altra faccia dei media Spagna: Neupic, newswire fotografico #realtime
Uno degli incontri giornalisticamente (e umanamente) più interessanti di questa mia piccola gira spagnola è sicuramente l’agenzia fotografica di citizen journalism Neupic, conosciuta oggi a Madrid.
Seguendo un po’ le orme di Demotix, creatura inglese del poliglotta visionario Turi Munthe, due fratelli madrileni – Bosco e Alfonso Ussía – e alcuni collaboratori hanno messo assieme una piattaforma che permette a oltre un migliaio di fotografi freelance di tutto il mondo di caricare le proprie fotografie e venderle ai media interessati in tempo reale.
Gli sviluppatori hanno creato una app estremamente facile da utilizzare: il fotografo carica la foto, i media che hanno accesso alla piattaforma possono vedere in tempo reale quali foto vengono caricate, relativamente a quale argomento, da quale parte del mondo, in quale momento… e ovviamente comprarle ‘al volo’. Tutto normale finora, se per normale intendiamo una tecnologia che mette al centro semplicità di utilizzo, rapidità di esecuzione e design.
Cosa mi ha impressionato di Neupic?
– La velocità (#realtime) La feria di San Fermin, a Pamplona, é stato il primo grande test per la neonata start-up di foto-giornalismo. Un test duro, in un luogo dove già sgomitavano i fotografi delle principali agenzie del mondo (EFE, Reuters, AP etc.), inzuppati di vino. Un sacco di competizione, la folla e la difficoltà di essere ancora sobri di prima mattina. L’encierro, poi, è una questione di pochi minuti. Quest’anno, nello specifico, si è verificato dalle 8 della mattina alle 8,04. Battere sul tempo la concorrenza, quasi impossibile. “Alle 8,05, El Mundo, uno dei nostri clienti, già pubblicava le prime foto in esclusiva a tutta pagina, sulla home,” ha spiegato Bosco Ussía. “Erano foto Neupic. Gli altri fotografi sono arrivati almeno mezz’ora dopo.” “Alcuni sono andati a fare colazione, prima di inviare il materiale,” scherza il fratello. “Da quel momento in poi, i fotografi di agenzie più rinomate hanno iniziato a interessarsi a noi…” fino al contratto di collaborazione con EFE, il principale provider del mercato spagnolo.
– La formula on-demand. I media che collaborano con Neupic hanno la possibilità di richiedere reportage o materiale a seconda dell’esigenza, con un semplice bottoncino dell’app. Lo staff di Neupic, altrettanto semplicemente, invia una richiesta a tutti i freelance sul campo per vedere chi fra questi è in grado di provvedere. “La redazione vuole fare un reportage sulla situazione dei cristiani in Siria? Nessun problema. In pochi minuti i freelance sono avvertiti.”
– Il pagamento. Avviene secondo una formula 50-50%, il giorno successivo. Alcuni servizi simili pagano solamente quando ricevono il denaro dai media (a 60-90 o addirittura 180 giorni, a volte). Neupic, a detta dei fondatori, paga immediatamente.
– La sicurezza nei propri mezzi. Mentre la crisi continua a falcidiare i media tradizionali in Spagna, Neupic esulta: “più tagliano professionalità internamente, più in futuro avranno bisogno di noi: start-ups in grado di fornire contenuto di qualità in tempo reale, oltre ad un accesso esclusivo a storie in tutto il mondo,” dice Alfonso Ussía. Non ho avuto nulla da obiettare.
– L’apertura mentale. La disponibilità a collaborare con altre start-ups, come quella per la quale lavoro, per aprire nuovi canali, nuove vie di condivisione di materiale di qualità in tempo reale, nuovi mercati. O anche solo la disponibilità ad ascoltare, senza cellulari in mano, senza essere distratti da nulla.
Solo i curiosi sopravviveranno a questo gioco spietato chiamato “industria dell’informazione.” Meglio ancora se sapranno essere rapidi, genuini e professionali.
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