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I numeri del #Movember italiano

Come ogni anno è finalmente terminato quel mese in cui mi espongo al pubblico ludibrio per soldi. Come sapete, tradizione vuole che mi metta alla berlina per tutto novembre per raccogliere donazioni destinate alla ricerca contro il cancro alla prostata.

** Ecco di cosa si tratta, se vi siete persi qualche puntata ** 

movember lillo montalto monella

Quello a sinistra che sembra Pablo Escobar ha raccolto 280£, quello a destra che sembra Borat 250£. 

TIRIAMO LE SOMME
Da solo ho raccolto 356€, al cambio attuale. Ovvero 356 volte in più di quanto avrei raccolto nel mio normale regime di beneficenza. Dico al cambio attuale in quanto chi ha donato, lo ha fatto in sterline. Sono infatti iscritto a Movember con un profilo inglese fin da quando vivevo a Londra.

In Italia è una tendenza che non ha ancora preso piede. Mettersi in gioco per una buona causa, intendo.
Ironia a parte, l’iniziativa ha più seguito tra gli italiani espatriati, come i due nella foto qui di sopra (o ex espatriati, nel mio cas0), che in quelli in patria. Qualcosa però si muove.

Secondo Mikey Rothwell dell’ufficio stampa di Movember Foundation quest’anno più di duemila italiani (2017, per la precisione) si sono iscritti alla maratona baffuta di un mese sul portale italiano. Un numero in leggero calo – ma stabile – rispetto ai 2096 dello scorso anno. Non c’è modo purtroppo di monitorare l’attività di chi, come me, è italiano ma si è iscritto sul portale inglese/australiano/americano in quanto ivi residente. Questo naturalmente falsa un po’ la statistica, in quanto al momento dell’iscrizione viene chiesto l’indirizzo, e naturalmente è logico fornire quello dell’abitazione in cui al momento si risiede.

Gli italiani baffuti hanno raccolto $23,080.90 (pari a 21.728€): poco più di 10€ a testa. Se facciamo una media ideale tra chi non ha raccolto nulla e chi ha invece tirato su di più, magari  contando su amici che sono stati all’estero e hanno avuto a che fare con la cultura del sacrificio-per-beneficenza tipica del mondo anglosassone, il risultato indica che c’è ancora tanta strada da fare in Italia affinchè questa tradizione prenda piede. 

Congratulazioni in ogni modo  ai MoBro che anche quest’anno non si sono tirati indietro, e grazie a tutti i loro amici e parenti che li hanno sostenuti in questo lungo, lunghissimo mese.

 

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