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La Motorizzazione non vi ha abbandonati, è stata abbandonata

Sala esami alla motorizzazione di Gorizia – Fonte: Regione FVG

In tutta Italia, la Motorizzazione Civile da anni non se la passa benissimo. Sai quando entri per una pratica, non sai quando ne esci con la firma. In Friuli Venezia Giulia, la situazione è seria, come altrove, ma aggravata dal fatto che risponde a Trieste, non a Roma. Questo vuol dire che, se fosse efficiente, ne guadagnerebbe la Regione, e invece ogni anno è sempre peggio. In attesa di rinforzi che ancora all’orizzonte non si vedono.

Te ne accorgi quando ci hai a che fare – e, se non sei del settore, non ci hai a che fare spesso, nella vita. Succede che avvio una pratica per reimmatricolare qui in Italia il mio veicolo acquistato in Francia, e da fine novembre fino a metà gennaio rimango in un limbo.

I pochi dipendenti rimasti in Motorizzazione si alternano in telelavoro, e molte attività di sportello ordinarie sono affidate alle agenzie private.

Nel mio caso, non potendo rivolgermi direttamente alla Motorizzazione, mi rivolgo all’ACI, Automobil Club Udine che acquisisce i documenti e li trasmette in Motorizzazione. Da quel momento, silenzio. Nessuna risposta alle mail. Il centralino non può passarti nessun ufficio. Agende di appuntamenti per gennaio che al 29 dicembre sono ancora chiuse. Rendez-vous dopo 15 giorni. ACI non può dirmi a che punto è il dossier. Lo sa solo la Motorizzazione, che però non risponde.

I disagi per le aziende

Ma io non smuovo nessun punto di PIL. Altri, lo fanno, e si interfacciano quotidianamente con la Motorizzazione per revisioni, passaggi di proprietà, conversione patenti. 

In FVG, le associazioni di categoria interpellate denunciano aziende agricole che rischiano di perdere contributi perché una immatricolazione arriva dopo più di un mese, invece che 2-3 giorni. Ditte di spedizioni che acquistano un veicolo in leasing e iniziano a pagarlo, ma possono usarlo per mesi perché non arriva una autorizzazione. 12 mesi per accreditare all’utilizzo aule didattiche per la formazione nel settore autotrasporto, su tempistiche che normalmente sono di 3-4 mesi. 

Le cause dei disservizi

  • Il più grosso problema è quello dell’organico, ridotto ai minimi termini. Si lavora con circa metà del personale necessario per far girare a pieni giri la macchina amministrativa. Una situazione aggravata dal personale in età avanzata, dai pensionamenti (quota 100) e dal blocco dei concorsi pubblici. In provincia di Pordenone, ad esempio, se nel 2016 c’erano 30 persone, nel 2022 saranno in 15. Quando c’è un unico sportellista per migliaia di pratiche, e va in ferie, o malattia, si paralizza un intero settore;
  • La situazione è stata parzialmente tamponata dal ricorso ai contratti di somministrazione. Ma quando ne trovi uno bravo, e poi gli scade il contratto, è un problema. Devi formarne un altro, e servono mesi;
  • Nel 2016 le competenze sono passate dalle ex province alla Regione. La direzione è ora unificata, ma gli uffici continuano a lavorare in maniera sovrapponibile a quanto si faceva con le vecchie province, ha denunciato un consigliere regionale;
  • Deflagrante è stata l’entrata in vigore, durante la pandemia, del Documento Unico di Circolazione (DUC). Prima, il libretto e il certificato proprietà venivano gestiti da due amministrazioni diverse, ACI-PRA e Motorizzazione, ognuna con le sue competenze. Già farle dialogare, uniformare le procedure, non è facile. Ma il DUC ha stravolto il vecchio modo di fare le pratiche: tutto è digitalizzato, ma le amministrazioni e il personale lavorano ancora su faldoni cartacei da digitalizzare. Siamo in una fase di transizione in tutta Italia, ma quando hai poco personale, è un problema.
  • In FVG, per non farci mancare nulla, siamo anche senza direttore regionale; al momento, c’è un vicedirettore con incarico fino al 31 marzo;
  • La pandemia e il ricorso al telelavoro non hanno aiutato, ecco.

Un’opportunità sprecata

La Motorizzazione in FVG, sotto la direzione della Regione, potrebbe essere esempio di virtuoso federalismo fiscale, visto che i diritti incamerati finiscono proprio nella casse della regione. 

Secondo Giulio Zilio, referente regionale della Federazione Autotrasportatori Italiani (FAI), “è di difficile comprensione questi mancati investimenti nel personale, quando si tratta di uffici che sono in attivo, incassano puntalmente dalle imprese e potrebbero anche investire in strutture e personale. Come indica Francesco Osquino, vice segretario nazionale studi dell’Unione Autoscuole e Studi di Consulenza Automobilistica (UNASCA), “nei prossimi anni ci saranno moltissimi pensionamenti, l’età media dei dipendenti Motorizzazione è elevata, serve programmazione per dare certezze al cittadino”.

La risposta della regione
Se nel resto d’Italia bisogna aspettare il Ministero dei Traporti, in FVG è la Regione stessa che dovrebbe bandire i concorsi per il personale. Pare la Giunta si sia impegnata a tenere in dovuta considerazione, nell’ambito delle imminenti assunzioni di personale, l’incremento di organico della Motorizzazione Fvg. L’assessore competente, Graziano Pizzimenti, promette rinforzi entro la primavera. “Sappiamo benissimo qual è lo stato della Motorizzazione che non è certamente idilliaca”, mi ha detto quando l’ho intervistato per un servizio del TG regionale RAI. Stiamo bandendo un concorso per ingegneri meccanici che andranno specificatamente in Motorizzazione civile”.

Basterà? Boh. Non ho tutte le risposte. Se non avessi avuto una necessità, probabilmente avrei ignorato l’esistenza della Motorizzazione Civile per diversi altri anni ancora.

Eppure mi chiedo se valga ancora la pena di tutta questa burocrazia, con termini e procedure da dopoguerra.

In Francia, all’epoca, avevo fatto domanda per la targa francese su un portale online, a cui si accede con le stesse credenziali utilizzate per la dichiarazione dei redditi (in pochi clic). Mandi in via telematica i documenti richiesti, paghi una frazione di quanto paghi in Italia, ti arriva via posta il libretto, e vai in qualsiasi officina a farti stampare una targa. Così, per dire.

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